“Partecipare,
essere in sintonia,
con gli esseri viventi,
con la vita stessa, ecco
che cosa significa biocompatibilità”
Biocompatibilità è un termine che deriva dal latino “cum patior“, cioè “partecipare a“, ovvero “essere in sintonia con” e dal prefisso BIO, che indica dal greco “vita, essere vivente“. Come suggerisce la definizione su Wikipedia, Biocompatibilità significa essenzialmente la “capacità di una sostanza di essere metabolizzata dagli organismi viventi, nessun effetto dannoso sulle funzioni vitali.”
Da un punto di vista architettonico sono definiti biocompatibili “quei materiali/componenti/sistemi/edifici che consentono un loro equilibrato inserimento nel contesto naturale, evitando non solo qualunque forma di “rigetto”, ma anche qualsiasi effetto nocivo sulla vita, ed in particolar modo sulla salute degli uomini, ad esempio nelle fasi di progettazione, realizzazione e gestione di un green building. Se adattiamo il termine ai materiali dell’architettura, si possono definire materiali biocompatibili quelli che non provocano irritazioni e/o infiammazioni, non stimolano l’insorgere di reazioni allergiche e non causano nessuna altra forma di patologia.”